Ghironda e marionette
Baptiste, litografia 1829, suonatore di ghironda e M.T
J.T. Smith, stampa 1839, suonatore di tanburino e flauto e M.T
Giovanni Dura, litografia 1833, zampognaro e M.T
Edmund Berninger, acquarello 1843.zampognaro e M.T
Il materiale di raffigurazioni continua nella creazione di autori anonini, comunque ne risulta che più o meno, con la seconda metà dell'ottocento era un"arte" che stava scomparendo, musicisti girovaghi che si esibivano in fiere, feste per vivere portando divertimento, un'altra parte del mondo popolare.
Probabilmente l'uso delle marionette a tavoletta risale al medioevo, come sistema "a filo", anche se lo studioso Yorick, nel capitolo sui burattini in Roma antica del suo lavoro "Storia dei burattini", scrive a proposito di fantoccini infilati ad una cordicella tesa fra le ginocchia dell'operatore, il quale suonando uno strumento li faceva ballare.
La tecnica consiste nel far danzare su una tavoletta di legno due marionette , quasi sempre maschio e femmina, collegati ad un filo orrizonale che, partendo da una colonna inserita nella tavoletta passa attraverso il loro petto e si allaccia alla gamba del suonatore.
Questo tipo di spettacolo era diffuso in tutta Europa, dall'Inghilterra al Sud Italia, la variante era lo strumento che veniva usato: cornamusa, ghironda, tamburino con flauto ed in Sud Italia la zampogna. Abbiamo diverse descrizioni e raffigurazioni sull'argomento.
Gerolamo Cardano, nella sua cinquecentesca opera "De Varietade Reruni" dice di aver visto" due siciliani che operavano meraviglie pe' mezzo di due fantocci infilati per il petto in medesimo filo che li attraversava ambedue ed era fermato da una parte ad una statua di legno e dall'altra legato alla gamba del giocoliere che col ginocchio li faceva ballare."
Lorenzo Lippi nel seicento "…..così fan talor due fantoccini, al suon di cornamusa per Firenze, che l'un incontro all'altro si vede, mosso da un filo che tien chi suona al piede."
Charles Magnin in "Storia delle marionette in Europa" parla di burattinai vagabondi in Spagna e Portogallo scrivendo "…ce ne son di quelli( riferito alle marionette)che vengono fatti danzare su una tavoletta , col piede o col ginocchio al suono di uno strumento.
Ernest Maindron nel suo scritto di metà ottocento"Marionette set Guignols" raccontando delle strade e piazze di Parigi, cita giovani piemontesi con le loro "marionettes a la planchette" suonando la ghironda o il tamburino con flauto.
Ne l'antologia di F.Bourcard (Usi e Costumi di Napoli, 1853) ecco che racconta: "Un zampognaro sopra una tavola colloca due burattini sospesi ad una cordicella, di cui una estremità ad un palo di legno confitto alla tavola e l'altro alla gamba del zampognaro, che fa ballare in varie guise i burattini".
Proprio dai vari dipinti, stampe e litografie è interessante notare la sistemazione delle marionette, il ballerino sempre dalla parte del suonatore, e lo strumento che viene utilizzato.
William Hogarth, artista inglese, in una sua stampa del 1733 raffigura un suonatore di cornamusa con marionette a tavoletta alla South Wark fair.
Si troviamo ulteriori raffigurazioni in:
Dipinto francese di J.B.Lallemand 1765 , suonatore di cornamusa e M.T
Dumont Le Romain, stampa del 1739, zampognaro e M.T
Pietro Longhi, Venezia, dipinto 1750, suonatore di cornamusa.e M.T
Louis-Leopold Boully, dipinto 1812, suonatore di ghironda e M.T